Irpinia. Il ricordo del sisma del 23 novembre 1980: 42 anni dopo
42 anni eppure per molte persone sembra sempre ieri. Il ricadere di questa data che assimila ricordi vividi, mai sbiaditi dal tempo, impressi nello sconcerto, nella paura, sigillati da quella terribile sensazione del terreno che ti frana improvvisamente sotto i piedi generando attorno a te il disastro.
Il terremoto dell’ ’80 resta sempre vivo nella memoria di chi in quei giorni visse la tragedia rimanendo in vita e rinnova il dolore per coloro che persero invece figli, genitori o parenti non scampati alla furia distruttiva del sisma.
Il ricordo di Piantedosi
Le prime parole sul ricordo della giornata di 42 anni fa arrivano dal ministro Piantedosi, nativo proprio dell’Irpinia: “Rimane una ferita incancellabile per questa meravigliosa terra, così come indelebile è il ricordo della straordinaria solidarietà di moltissimi, in Italia e all’estero, che si mobilitarono per portare aiuto alle comunità martoriate, altrettanto doveroso è sottolineare lo sforzo e il grande percorso di rinascita e di crescita di quei territori, messo in atto dalla popolazione e dalle istituzioni pensiero commosso ai familiari delle vittime e a tutti coloro che furono sconvolti dal terremoto e riconoscimento agli operatori delle Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco e dei volontari di tutta Italia che furono impegnati nei soccorsi”.
Montoro ricorda Russo
A Montoro l’intitolazione al maresciallo maggiore Antonio Russo del piazzale interno dell’attuale Stazione dei Carabinieri. L’Arma dei Carabinieri ha voluto ricordare il maresciallo che morì durante il crollo della caserma della locale Stazione, sulle note della fanfara del X reggimento Carabinieri.
Acerra nel ricordo di quella tragedia
Ad Acerra, nel parco urbano, promosso dal Nucleo Comunale Volontari Protezione Civile Acerra. Ricordi testimonianze ma soprattutto la consapevolezza che dopo quella tragica sera di 42 anni fa poco è cambiato, così come ha spiegato Gaetano Sammartino.