Gli Emirati Arabi si preparano ad ospitare la COP28: quali sono gli obiettivi
Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la COP28, ovvero la Conferenza delle Parti. Si tratta di un evento molto importante, in quanto riunisce i rappresentanti dei Paesi di tutto il mondo per discutere dei cambiamenti climatici e di altri temi ambientali correlati. L’obiettivo principale dell’evento è il seguente: permettere alle nazioni di riunirsi per coordinare una tabella di marcia efficace, per agire contro il riscaldamento globale. Vediamo di approfondire il tema.
La COP28: cos’è e quali sono i suoi obiettivi
Come anticipato poco sopra, la COP è un evento globale in cui i Paesi si incontrano per discutere e coordinare l’azione sulle questioni relative al cambiamento climatico. Non si tratta di una missione recente: come si può leggere sull’approfondimento dedicato al protocollo di Kyoto di VIVI energia, infatti, sono ormai più di 20 anni che si cerca una soluzione per intervenire contro il riscaldamento globale. Ciò include la negoziazione di impegni, accordi e programmi da attuare per ridurre le emissioni di gas serra.
Gli obiettivi principali della COP sono diversi, e includono ad esempio la definizione di un quadro che possa consentire ai paesi di agire all’unisono, per la riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente. In secondo luogo, compito della COP è stabilire degli standard internazionali in grado di misurare le emissioni, così da fornire un rendiconto obiettivo. La COP28 si terrà negli Emirati Arabi Uniti, e avrà lo scopo di fare un po’ il punto della situazione attuale, per capire cosa serve ancora per rispettare i paletti imposti dall’Accordo di Parigi. I macro – obiettivi, invece, non saranno poi così diversi. In altri termini, sul tavolo verranno poste questioni come la definizione delle strategie di adattamento in risposta al climate change.
La COP27: il punto sulla conferenza
La 27esima conferenza delle parti è andata in scena a Sharm El-Sheikh a novembre di quest’anno. Dalla conferenza sono emerse alcune idee molto interessanti, che con tutta probabilità rappresenteranno l’ossatura delle strategie per la lotta contro il cambiamento climatico dei prossimi anni, e non solo. Basti ad esempio pensare alla necessità di presentare dei report onesti e obiettivi sui vari livelli di inquinamento raggiunti in ogni paese, dato che al momento ci sono diverse realtà che non lo fanno.
Una delle idee principali verte sulla riduzione dell’impatto del metano, così come la riduzione dei combustibili fossili, che al momento rappresenta comunque un obiettivo difficile da conseguire nel breve periodo. Lo stesso discorso vale per l’obiettivo degli 1,5 gradi, cioè la volontà di ridurre la crescita del riscaldamento a questo livello. Decisamente più concreto l’obiettivo riguardante i risarcimenti ai paesi maggiormente colpiti dai danni prodotti dalle emissioni inquinanti a livello globale.
In sintesi, secondo i piani della COP27, dovranno essere i paesi maggiormente responsabili dell’inquinamento a dover farsi carico dei suddetti risarcimenti. Pur essendo stato il tema centrale della COP27, in realtà al momento si sa ben poco della possibile organizzazione relativa alla raccolta di questi fondi. Ad ogni modo, gli esperti sono convinti che dai negoziati della COP27 siano emerse delle indicazioni fondamentali.