Scafati. Cirielli dà il via al ballo dei candidati in FDI

A Castel San Giorgio l'incontro del partito, il viceministro legittima l'ambizione di Salvati ma afferma "Decide il peso politico, uno non vale uno"

Riunione Fratelli d'Italia, Cirielli

Fratelli d’Italia a Scafati, il viceministro agli esteri Edmondo Cirielli legittima Salvati come possibile futuro candidato sindaco, rimane il nodo locale.

Il conflitto tra tesserati scafatesi

“Una vicenda paesana” è la forte stoccata del riferimento storico nel territorio campano e ancora di più in Provincia di Salerno. Nel pomeriggio di ieri a Castel San Giorgio si è tenuto l’incontro tra associati e dirigenti dell’area Nord della provincia di Salerno, partendo da Cava de’ Tirreni arrivando fino a Scafati. Quest’ultimo paese ha accentrato ben presto parte del dibattito interno a Fratelli d’Italia, anche visti i numerosi episodi di tensione politica che si vive ora tra i tesserati scafatesi. La stessa sala del “St. Giorgio Hotel”, luogo dell’evento, è stato testimone di questa spaccatura, con i vari gruppi in conflitto sparpagliati e mai in contatto.

Cirielli sulla candidatura di Salvati

Una tensione palese e palesata all’onorevole Edmondo Cirielli, che a domanda sulla possibilità di candidatura dell’ex sindaco di Scafati afferma “Al governo nazionale non appassionano le storie di potere, faccia uno faccia l’altro il sindaco, l’importante a livello comunale è garantire un governo unitario, stabile e che sappia lavorare riprendendo le necessità e i bisogni della cittadinanza, i più importanti”. Cirielli si sbottona decisamente di più nel suo intervento agli associati, esponendosi parzialmente a favore di Cristoforo Salvati, sia sul caso sfiducia “Portato avanti da personaggi squallidi, niente accordi futuri con i traditori” e sia sul futuro del candidato sindaco “Cristoforo Salvati ha il diritto di candidarsi nuovamente e di presentare al partito il suo progetto.

La sua riproposizione sarebbe la più logica come scenario, ma spetta al partito locale capire come agire. Prendendo come riferimento la politica, i voti e lo spessore dei singoli protagonisti”. Il tema della sfiducia rappresenta un grandissimo dispiacere per tutto il partito, che in più interventi durante l’incontro si è posta affianco al sindaco Cristoforo Salvati. “È stato un capitolo brutto per la città, un gesto ignobile” sono state in tal senso le parole del consigliere regionale Nunzio Carpentieri “Se oggi entrando a Scafati si ha l’impressione di entrare in una città normale, nel 2019, dopo il commissariamento, non era così. È questo è merito di Salvati, del vicesindaco e di tutti gli assessori e consiglieri che gli sono stati vicini e che hanno lavorato per il bene della città”.

Il futuro

Salvati, legittimato da Cirielli, deve trovare però l’appoggio del partito locale e provinciale, la partita dunque non si gioca solo a Scafati. In questo Italo Cirielli, figlio di Edmondo e con il suo appoggio, ed Alberico Gambino sembrano optati secondo le ultime voci ad insediare nel territorio un commissario, facendo così decadere il dott. Alessandro Roberto Arpaia, storico tesserato e sostenitore di Cristoforo Salvati. Un messaggio importante questo, con congresso post elezioni, per azzerare tutti i crediti accumulati finora per riscoprire nuovamente le carte per capire chi si aggiudica il tavolo. Il reset è necessario viste le serie di manovre che hanno alterato e diviso la realtà di FDI. I tesseramenti occasionali in vista di una selezione sono stati bloccati, così come qualsiasi movimento intrapartito.

La disputa

I candidati per i candidati sindaci presenteranno a Gambino, Cirielli o al commissario Giuseppe Fabbricatore le loro squadre, le loro strategie ma soprattutto i voti e i rapporti con il mondo economico di riferimento, con gli altri partiti e le forze civiche. Ognuno nel partito a Scafati al tempo stesso si sente sulla buona strada. Salvati crede, e fa credere, di avere l’ufficialità della candidatura invece di una semplice corsia riservata ma non preferenziale. I grandi “rivali”, Maranca da un lato e Santocchio dall’altro, sperano nel reset di poter fare valere il loro progetto, con l’aiuto magari di tesserati come Gennaro Avagnano. Nel sottobosco Alfonso Di Massa, estremamente più elegante nella retorica del dibattito interno, il quale spera di potersi affermare come futuro candidato sindaco grazie all’appoggio dell’imprenditoria, ma senza andare in rottura con Salvati e fedelissimi.

Alfonso Romano

Alfonso Romano, 23 anni, di Scafati ma anche di Roma e Cava de' Tirreni, corrispondente de "La Città" e socio del circolo Arci Cortocircuito. A lavoro e alla lotta!