Pagani. Il maltempo riscopre la necessità di manutenzione

I crolli della notte tra il 20 e il 21 gennaio riflettono un centro storico da recuperare anche strutturalmente

Panico nella notte a Pagani, due abitazioni crollano a seguito del maltempo, si torna a riflettere sul tema della prevenzione.

Tragedia sfiorata, nessuna vittima

Una tragedia sfiorata, senza danni alle persone, è avvenuta nella serata di venerdì 20 Gennaio in via Califano a Pagani, quando una casa disabitata è crollata all’interno di un cortile, causa maltempo. Un rumore tremendo dopo le ore 22 ha così allertato i vicini residenti, che hanno subito chiesto l’intervento degli enti preposti. In primo luogo hanno monitorato la situazione i Carabinieri, Vigili del Fuoco e Protezione Civile Papa Charlie, seguiti immediatamente da polizia locale e sindaco De Prisco, che ha passato una notte purtroppo che ricorderà per sempre. Questo perché al primo caso ne è seguito un secondo, sempre determinato dal forte vento e della precipitazioni massicce, in Corso Ettore Padovano, anche in questo caso senza danni a persone vista l’assenza di inquilini all’interno.

Una famiglia di via Califano è riuscita ad evacuare trovando ristoro da parenti, mentre in Corso Ettore Padovana un nucleo familiare adiacente ha visto l’obbligo di evacuazione nel cuore della notte, supportata dalla Papa Charlie che ha prontamente trovato sistemazione presso un albergo. “E’ stata una lunga notte faticosa che ha visto impegnati i tanti agenti e volontari di Papa Charlie che ringrazio pubblicamente per il servizio. Abbiamo fatto quello che si poteva, dispiace vedere episodi del genere ma ci siamo dimostrati pronti all’emergenza” ha dichiarato il sindaco Lello De Prisco. Esiste però un fattore, che il primo cittadino sottolinea, che riguarda le condizioni delle strutture del centro storico, diverse carenti di manutenzione e soggetto ad abbandono graduale e generazionale.

Le parole del sindaco De Prisco

“Le due strutture avevano nei confronti dell’amministrazioni ordini di sgomberi pendenti vista la situazione critica a livello infrastrutturale rilevata dai tecnici” spiega in tal senso il sindaco De Prisco, che apre una parentesi doverosa e sensibile “L’abbandono costante nel nostro centro storico arriva a creare disastri del genere, noi sulla questione siamo sempre stati attivi e pronti a recepire i bisogni del territorio. Il piano urbanistico comunale in questo senso rappresenterà uno strumento che reputo fondamentale e all’avanguardia”.

Le parole dell’opposizione

Il tema politico legato alla sicurezza edilizia del territorio, che passa attraverso programmi collettivi e comunali, viene ripreso anche dalle opposizioni, che riprendendo il caso denunciano responsabilità amministrative. “A Palazzo S. Carlo – nonostante più di un anno fa sia stata presentata la bozza del nuovo PUC (e annesso regolamento edilizio) non si é mai iniziato a discutere in modo serio del nuovo strumento edilizio, nonostante le nostre continue richieste” è la denuncia dei consiglieri comunali Vincenzo Calce e Annarosa Sessa, che chiedono a gran voce un piano chiaro e reale.

Secondo la minoranza palazzo San Carlo ha l’opportunità attraverso il Puc e regolamento edilizio di appropriarsi di strutture palesemente abbandonate per crearne spazi pubblici e per la collettività, ma soprattutto di tutelare un possibile rilancio. “Pagani da troppi anni assiste al degrado crescente di sempre più stabili abbandonati, spesso perché oggetto di speculazioni o addirittura di truffe” spiegano i due consiglieri d’opposizione, denunciando i motivi del crollo causa maltempo.

“La città nel frattempo assiste anche alla crescente fame di spazi a canoni accessibili, per attività produttive, per l’aggregazione, per l’associazionismo, per numerose funzioni necessarie per rilanciare la città. Ma anche per sottrarre al degrado e al consumo inutile di suolo tanti tanti metri quadrati urbani” concludono.

Alfonso Romano

Alfonso Romano, 23 anni, di Scafati ma anche di Roma e Cava de' Tirreni, corrispondente de "La Città" e socio del circolo Arci Cortocircuito. A lavoro e alla lotta!