Alle accuse infamanti rivoltemi in questi giorni non posso non rispondere, ma a modo mio, col lavoro e con quello che da Sindaco in quasi 9 anni ho realizzato.
In politica molte volte si è miopi e lenti nel perseguire e capire i contesti complessi che caratterizzano la vita reale. Dinanzi alla cecità si resta attoniti e stupefatti di ciò che succede nella nostra nazione e conseguentemente sui nostri territori. Si giudica in maniera strumentale estrapolando l’analisi dalle gravissime conseguenze di una pandemia durata due anni e non ancora finita e una guerra nel cuore dell’Europa, con le centinaia di migliaia di morti da ambo le parti e le conseguenze economiche e sociali drammatiche per il nostro Meridione e per l’Italia tanto da far riproporre al ministro Calderoli e alla maggioranza di governo un ulteriore attacco al Sud con l’autonomia differenziata.
In tutto questo gli alfieri della democrazia mi accusano della mancanza di visione: tralascio considerazioni etico- morali da parte di chi farebbe bene a guardare nel proprio campo.
Mi limito ad elencare solo una parte di quanto fatto in questi anni di Sindacato:
Nessuna variazione sulla Tari;
Differenziata portata all’85%;
Parametri per la buona amministrazione economica 7 su 7;
Riapertura della strada provinciale Sarno-Lavorate ferma da due anni;
L’eliminazione dal centro cittadino di tre distributori di idrocarburi;
La riqualificazione dell’intera piazza Marconi, 25.000 metri quadri riqualificati nella pavimentazione, nel verde, nei sottoservizi, nella pubblica illuminazione e nella fontana posta al centro della piazza;
L’eliminazione dell’immobille posto a Via Sarno-Striano, nessuno ricorda l’imbuto pericolosissimo per la viabilità che veniva a crearsi;
la riqualificazione dell’incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Piazza Garibaldi;
Il recupero di Villa Lanzara, recuperata dal deposito in cui era stata confinata senza una vocazione: oggi i giardini sono curati e il palazzo ottocentesco ospita una ludoteca, una biblioteca e la sede dell’Ente Parco del fiume Sarno, è aperto ai cittadini e ospita mostre, eventi e inziative culturali nei giardini e nella sala conferenze;
La riqualificazione dell’ex discarica di Via Bracigliano;
Il PUC – Piano Urbanistico Comunale -, pluripremiato: dopo quasi 50 anni siamo stati l’Amministrazione che ha redatto e deliberato il Puc votato da tutti, anche da chi ulula alla luna di visioni e di incapacità;
La nuova Piazza di Lavorate, l’inaugurazione del secondo piano del Museo Archeologico Nazionale Valle del Sarno ed il Parco Archeologico di Foce aperto alle scuole e a quanti vogliono immergersi nella storia antica del nostro territorio;
L’isola ecologica nella zona industriale di Via Ingegno;
L’ampliamento del cimitero;
La regolamentazione della sosta a pagamento con i parcometri;
L’eliminazione e la rottamazione del fantasma della fiera di Via Valentino, 30.000 metri quadri lasciati alle lamiere che pericolosamente volavano nelle giornate ventose;
La cartellonistica stradale, chiunque arrivava in città non riusciva ad orientarsi;
L’apertura del Teatro De Lise da cantiere a palcoscenico per i nostri studenti di ogni ordine e grado con rappresentazioni teatrali, musica, film e festival;
Non ho mai visto ai tanti eventi organizzati buona parte degli oppositori;
Il Mudif, Museo della fotografia e del restauro;
La Cittadella Scolastica, solo i ciechi non la vedono dalla bretella;
Il sistema di videosorveglianza attivo nella nostra città;
I sentieri del Saretto con cartellonistica e indicazione dei percorsi;
Il piano di zona e i servizi sociali, la mensa, il trasporto scolastico, la casa di accoglienza per le donne vittime di violenza, i buoni spesa, gli aiuti per i disagiati con i tirocini e le borse lavoro;
Il completamento della rete idrica e fognaria da attivarsi a fine marzo nella parte ovest di Sarno;
I percorsi d’acqua con la riqualificazione del baricentro della città dal Giudice di Pace a Piazza Garibaldi;
La riqualificazione di Viale Margherita con la pubblica illuminazione e i sottoservizi, senza dimenticare gli incendi e gli smottamenti e i susseguenti interventi di messa in sicurezza del Saretto, località Foresta e Via Bracigliano;
La palestra dell’Amendola intitolata all’ Avv. Gaetano Ferrentino e gli stadi comunali “Felice Squitieri” ed “Eleno Aniello Viscardi” ristrutturati con fondi delle Universiadi e ministeriali, strutture sportive che ospitano le squadre locali e tante altre del territorio;
La gestione dei debiti e del contenzioso;
Non è finita la nostra opera, manca ancora tanto da fare e lavoriamo con costanza con i cittadini e per i cittadini. È inveterata la storia di disprezzare il lavoro altrui ma non mi meraviglio. Diceva un grande statista: “L’Italia cambierà quando cambieranno gli italiani”. Non bastano le mutazioni e cambiare contenitore, sono i contenuti che mancano.