Il centro anziani di via Poggiomarino diventa luogo di dibattito e approfondimento sullo studio del rapporto che esista tra rischio oncologico e inquinamento ambientale. L’illustre primario della “Fondazione Pascale” prof. Antonio Marfella torna in città per sensibilizzare la cittadinanza su un tema quanto mai attuale.
Un successo per il Centro Anziani
Lo scorso sabato 18 Marzo nei locali del centro anziani di località San Pietro si è tenuto un incontro destinato a rimanere nella storia della comunità locale, presente in oltre un centinaio di unità. Un ottimo risultato per la struttura gestita dalla presidente Nunziata Pentagelo, in prima linea nell’organizzazione dell’ottima iniziativa coadiuvata dal grande aiuto della storica Associazione Medica Società Scientifica Anardi. Per la Pentangelo è stato prioritaria la costruzione di un dibattito così profondo e importante nei tempi attuali, visto il territorio sempre più fragile ecologicamente e dei conseguenti rischi quindi per la salute individuale e pubblica. Un ottimo risultato in termini di presenza che apre ad una nuova stagione di incontri ed iniziative, forti anche dell’ormai tramonto di restrizioni imposte dal covid-19.
Coscienza politica e prevenzione
Nel frattempo però il Centro ha ospitato un confronto serio, luminare per retorica e contenuti. Il dott. Marfella, con il magnetismo che da sempre lo contraddistingue, ha convinto la platea attraverso un lungo discorso ad investire nella cultura personale e collettiva della prevenzione, che passa inevitabilmente da tutti una serie di comportamenti giusti, ma soprattutto da una maggiore coscienza politica. “Ormai la medicina è tutta basata sulla cura, si parla poco di prevenzione. E’ meglio evitare la creazione di una malattia piuttosto che curare, sembra un discorso banale ma assistendo all’inquinamento dei nostri territori mi sembra d’obbligo doverlo sottolineare” è parte del discorso del prof. Marfella “Se facessimo la raccolta differenziata del 100%, eviteremmo problemi per il 10% dei rifiuti che il nostro territorio produce. C’è bisogno che la politica prenda scelte forti, ad oggi viviamo con acqua, terra e aria contaminata. E non basta mangiare bene per far sì che tutto si resetti. Abbiamo un’alimentazione invidiata da tutto il mondo, eppure continuiamo ad essere una delle Regioni con più difficoltà sanitarie d’Italia”.