Pagani. Laboratori a mezzo servizio al “Tortora”. La protesta
L’estate è una stagione difficile per il comparto della sanità, che non pare risparmiare nemmeno l’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani, da anni punto di riferimento della medicina oncologica con un polo all’avanguardia. Una situazione insostenibile, quella denunciata da Ernesto Saturno, esponente locale di Rifondazione comunale: «I cittadini che hanno bisogno di cure sono costretti a lunghe liste di attesa. A volte ci vogliono mesi. Per i pazienti affetti da patologie tumorali, poi, il disagio è reso più acuto dalla emergenza del personale medico e infermieristico. In estate, visto il periodo di ferie, non è stato disposto alcun piano che prevedesse le cure domiciliari ». Il rischio, dunque, è che il “Tortora” possa essere depotenziato. «I laboratori diagnostici presenti non lavorano a pieno regime. I cittadini preferiscono rivolgersi ai centri privati per ridurre i tempi di attesa », ha continuato Saturno.
L’amministrazione pensa al rilancio
Nonostante ciò, l’amministrazione comunale ribadisce il proprio ruolo nei confronti della difesa del presidio ospedaliero. La consigliera comunale di maggioranza e delegata alla Sanità, Rita Greco, ha avuto modo di incontrare negli scorsi giorni il direttore generale dell’ASL Salerno, Gennaro Sosto, mettendo al centro diversi argomenti di importanza primaria. «C’è tanto da lavorare, ma dalle parole del direttore generale Sosto, che ringrazio per la disponibilità, si intravedono soluzioni e avanzamenti – ha annunciato – Per settembre ci saranno novità importanti su una strumentazione d’avanguardia come l’acceleratore lineare, che permetterà di intervenire in radioterapia. Sono state portate avanti diverse stabilizzazioni e credo ne saranno previste delle altre».
Buona volontà
Oltre a macchinari e personale, l’ASL ha fatto sapere all’amministrazione comunale del sindaco Lello De Prisco di voler continuare a portare avanti le opere infrastrutturali nella struttura per il rischio sismico, puntando ben presto anche alla riapertura del Distretto sanitario, che dal 2011 è stato trasferito all’interno dell’ospedale “Tortora”.
Alfonso Romano