Scafati. Caccia agli inquinatori del Canale San Tommaso. Le acque tornano a tingersi di arancione: il Comune segnala il caso all’Arpac
Tornano i veleni nelle acque del canale San Tommaso di Scafati, il Comune allerta l’Arpac. Nonostante collettamenti fognari e opere infrastrutturali milionarie, qualche privato riesce ancora a sversare liquami tossici di probabile provenienza industriale, fuoriusciti questa volta all’altezza di via Mariconda. Il tutto si è consumato nella mattinata di ieri, quando in un primo momento il caso è stato segnalato agli agenti della polizia locale. A lanciare l’allarme sulla fuoriuscita di materiale assolutamente non depurato e dal colorito tendente all’arancione, infatti, sono stati i residenti. Una macchia inquinante che è arrivata così a contaminare acque fondamentalmente pulite, frutto di anni di interventi da parte di Gori ed Enti competenti. Un pugno nell’occhio per la comunità scafatese, che è stato tempestivamente oggetto di indagine e controllo del presidente della commissione consiliare Ambiente, Gennaro Avagnano. «Non è la prima volta che accade proprio in quel posto questo scempio. Il sottoscritto non darà mai tregua a chi inquina o deturpa la natura. Gli imprenditori hanno tutti i mezzi per operare nel pieno rispetto delle norme ambientali. Mi auguro solo che a livello legislativo le sanzioni vengano aumentate, così da mettere in condizione sia gli inquirenti che i giudici di farla pagare a caro prezzo a chi, a seguito di indagini, si rivelasse colpevole» dice Avagnano.
La denuncia all’Arpac
L’episodio registrato ieri è stato prontamente denunciato all’Arpac, l’Agenzia regionale protezione ambientale della Campania, che ha provveduto a fare le analisi del caso per scoprire il dato contaminante e impattante della sostanza sversata. Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ha voluto fare un forte plauso ai propri agenti impegnati alla vicenda, ma anche ricordare l’importante valore della denuncia, cruciali per scoprire i malfattori di ogni singolo fenomeno di inquinamento. «Sono immagini assurde, davanti alle quali restiamo allibiti soprattutto se poi le stesse persone che inquinano vengono anche a lamentarsi. Tanto lavoro per realizzare il collettore, la rete fognaria al depuratore, tante polemiche da parte di qualche ex sindaco che vuole fare le marce, tanti moralizzatori in consiglio comunale sulla questione dell’inquinamento del Sarno e poi? Sono davvero pochi quelli che guardano e attivano le istituzioni che devono sorvegliare su questi scempi» dice Aliberti.
Alfonso Romano