Scafati. Aliberti pronto a presentare il conto all’ex Agroinvest
Contenzioso tra l’ex Agroinvest e Comune di Scafati, il sindaco Aliberti attacca Salvati sul buco di 21 milioni nelle casse dell’Ente che respinge al mittente ogni accusa.
Pasquale Aliberti rilancia l’argomento che potrebbe destinare alle casse comunali oltre 21 milioni di euro e attacca l’ex primo cittadino Cristoforo Salvati. La somma fu identificata originariamente dalla Commissione straordinaria insediatasi dopo lo scioglimento della seconda esperienza sindacale di Aliberti, ma per l’attuale primo cittadino sembrano palesi le responsabilità degli ex amministratori, tra cui figura anche Salvati.
Nel mirino l’ex Agroinvest
L’amministrazione comunale di Palazzo Mayer ragiona sul futuro delle proprie casse comunali, anche in rispetto del piano di riequilibrio pluriennale. Al centro dei pensieri del gruppo guidato da Aliberti c’è la possibilità di incassare notizie positive sul contenzioso aperto dalla Commissione straordinaria dopo anni di relativo silenzio sul tema dopo l’uscita dall’ex Agroinvest. Fondamentale in questo senso, anche dopo un parere da parte degli uffici comunali e di un avvocato incaricato, identificare chi sarebbe il destinatario dell’azione giudiziaria. Secondo Aliberti nel mirino dovrebbero finire tutti gli amministratori della società dalla rilevazione ai tempi dell’affidamento dell’area Pip, e tra questi comparirebbe fra gli altri Salvati, sindaco successivo alla fase di commissariamento e ora consigliere comunale. Un contenzioso che permetterebbe alle casse dell’Ente un’accelerata significativa verso il risanamento economico.
Gli scenari possibili
Aliberti ieri ha rilanciato la notizia in diverse chat di Whatsapp, ma per ora ha deciso di rimanere in silenzio. Il tutto, al momento, è ancora al vaglio degli studi tra politici e tecnici, con la maggioranza che è decisa a prendere iniziative in tal senso anche per evitare che la Corte dei Conti possa contestare l’immobilismo del Comune.
L’attacco a Salvati
Nel caso in cui Cristoforo Salvati diventasse parte integrante del contenzioso, si aprirebbe però anche una questione di incompatibilità per il suo ruolo di consigliere comunale, con una decadenza però confutata con forza dal diretto interessato. «La Commissione straordinaria ha già individuato degli amministratori a cui fare riferimento. I disastri dell’epoca alibertiana, che mi hanno visto dal 2013 all’opposizione, non possono essere ritorti contro la mia persona. Sembra fumo negli occhi per nascondere i grandi disastri economici di questo Ente, che in pochi mesi ha speso all’impazzata in barba al piano di riequilibrio. Se il secondo mandato sindacale Aliberti ci ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, questo ci porterà al dissesto» dice Salvati. Questa versione non sembra convincere al tempo stesso Aliberti, che si affida all’ultimo parere tecnico degli uffici comunali che parlano chiaramente della possibilità di citare in giudizio gli amministratori firmatari di atti “colposi” del debito di oltre 21 milioni e quindi non solo gli ultimi dirigenti in termini temporali.
Alfonso Romano