Scafati. Protestano i residenti di frazione Bagni: lettera al sindaco Aliberti

Un lungo elenco di cose che non vanno nel quartiere Bagni di Scafati. Alcuni abitanti della zona hanno annotato i problemi e scrivono al sindaco Aliberti

Scafati. Frazione Bagni - agro24
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Scafati. Protestano i residenti di frazione Bagni: lettera al sindaco Aliberti

Un lungo elenco di cose che non vanno nel quartiere Bagni di Scafati. E a stilarlo ci hanno pensato proprio alcuni abitanti della zona che hanno annotato i problemi su cui il Comune di Scafati, guidato dal sindaco Pasquale Aliberti, dovrebbe intervenire con urgenza.

Punti critici

Al primo posto si evidenzia la mancanza di sicurezza: «È molto pericoloso – dicono per anziani e bambini attraversare da una parte all’altra via Manzoni (troncone stradale dall’incrocio via Palmentello e via Orta Longa fino alla piazza del Santuario della Madonna di Bagni) e via Dante Alighieri (soprattutto la parte iniziale del troncone che va dalla piazza del Santuario fino all’incrocio con via Francesco Faiella, ovvero località denominata “Abbascia ’a funtana”)». La scorsa estate all’uscita dallo svincolo della 268 c’è stato pure un grave incidente stradale, costato la vita a un residente (volontario e tuttofare nella parrocchia bagnese), un fatto che destò grande sconcerto tra quanti lo conoscevano e che «non può essere addebitato solo alla tragica casualità, ma anche al quadro critico di una viabilità che lascia molto a desiderare quanto a rispetto del codice della strada».

Una “terra di mezzo”

Un’area un tempo appartenente al Comune di Angri poi passata a quello di Scafati e che ha conosciuto da pochi anni un intenso traffico per l’apertura dell’importante arteria vesuviana. Si denuncia «il bassissimo livello di sicurezza per i pedoni residenti» e ancora «il quasi assente rispetto del limite di velocità da parte del traffico veicolare leggero e pesante, la velocità oltre il limite consentito in un’area urbana oggi densamente abitata, con la sosta dei veicoli, in particolare di auto, ai limiti dell’imbocco degli svincoli della Statale 268, degli incroci della piazza del Santuario con via Manzoni e via Alighieri e degli incroci con i tanti vicinali che si diramano dalle stesse vie Manzoni e Alighieri (soprattutto di quelli vicino ai due plessi scolastici); la sosta di veicoli sui marciapiedi, segnali autostradali coperti dalle chiome degli alberi, segnali posizionati male come quello di divieto vicino al Santuario visibile dal lato opposto, infine i semafori installati negli anni’ 90 e a oggi fuori uso e semidistrutti, nonostante posizionati in punti nevralgici per la circolazione».

Anna Villani

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