Scafati. Vicenda Agroinvest: Salvati respinge le accuse di Aliberti
«Il sindaco pro tempore Pasquale Aliberti continua a vendere aria fritta alla città mentre tra pochi giorni dovranno essere presentate controdeduzioni reali alla Corte Dei Conti». Il predecessore del primo cittadino di Scafati, Cristoforo Salvati, interviene nel dibattito su piano di riequilibrio pluriennale e Agroinvest. L’attuale consigliere comunale è stato citato nelle ultime ore da Aliberti sulle vicende della società partecipata legata all’area Ex Copmes: l’esponente di Fratelli D’Italia replica reputando le invettive assolutamente infondate e anacronistiche. Per Aliberti infatti è concreta la possibilità di rivalersi sugli amministratori della società per recuperare un debito nei confronti dell’Ente pari ad oltre 20 milioni di euro.
Un accordo
«Non si può continuare a nominare una vicenda come Agroinvest, dal 2017 a ora commissari prefettizi e il mio mandato amministrativo hanno provveduto a trovare un accordo con gli espropriati dell’area attraverso transazioni liquidate con un valore pari al 50 per cento dei terreni», spiega Salvati, che prova a confutare la possibilità di qualsiasi tipo di rivalsa giudiziaria viste le decisioni intraprese negli ultimi anni. «In 50 pagine di relazione del magistrato istruttore non viene mai citata la questione nei termini che pone Aliberti», continua Salvati, che arriva anche a prendere in esame per assurdo l’ipotesi alibertiana per reputarla come un vero e proprio autogol. «Leggo tante accuse e parole a sproposito: non sono stato io l’ultimo amministratore della società nella fase di uscita del Comune, e in linea con questo pensiero anche lo stesso Aliberti dovrebbe farsi due domande, visto che è stato membro del consiglio d’amministrazione dei sindaci, che ha approvato tutti i bilanci di Agroinvest. Magari parliamo di un genio del mondo contabile e non ce rendiamo conto».
L’ultima relazione
Infine l’ex sindaco dal 2019 al 2022 prende in esame anche l’ultima relazione della Corte dei conti che sarà oggetto di udienza il prossimo 17 gennaio e che riguarda le annualità del suo governo cittadino: «Durante il mio mandato siamo riusciti a portare avanti il piano di riequilibrio diminuendo le spese, non abbiamo riscosso maggiori entrate ma bisogna tenere conto anche delle difficoltà determinate dal Covid e non solo. Mancherebbero tre anni alla conclusione del rientro dal disavanzo, la fase è cruciale e all’udienza alla Corte dei conti servirà portare controdeduzioni reali, non idee».
Alfonso Romano