Angri. Una natività particolare: “A Gaza non c’è luce” (video)

A Gaza non c’è Luce. Un Natale particolare è trascorso nella Chiesa della Madonna della Pace di Angri

Angri. Una natività particolare: “A Gaza non c’è luce”

A Gaza non c’è Luce. Un Natale particolare è trascorso nella Chiesa della Madonna della Pace di Angri. Il Natale, tradizionalmente simbolo di gioia e festa, qui ha assunto una connotazione diversa, dove la rappresentazione della Natività di Gesù si staglia tra le macerie. Questo suggestivo tableau è specchio della nostra epoca, segnata da conflitti bellici e dal deterioramento sociale.

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Una potente metafora

La scena sacra offre una potente metafora della fragilità umana di fronte alle avversità. Le macerie, testimonianza di distruzioni e sconvolgimenti, diventano il palcoscenico su cui si dipana il racconto della nascita di Gesù, sottolineando la resilienza della fede in tempi difficili. Quest’immagine che rappresenta un riflesso delle sfide contemporanee che molte comunità affrontano è nata in pochi istanti come dice padre Antonio Cuomo.

Significato profondo e intenso

C’è un “significato profondo” in scenario di forte intensità, in questo luogo primario di speranza e solidarietà, che invita a guardare oltre le macerie e a coltivare la compassione e la condivisione in un periodo in cui la generosità diventa ancora, più necessariamente, preziosa. Un invito a contemplare la resilienza umana e a riscoprire il significato più profondo della stagione: la possibilità di rinascita e speranza anche nei momenti più bui.

Il servizio è di Luciano Verdoliva

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Luciano Verdoliva

Laureato in Materie Letterarie ma non ha mai esercitato la docenza. Costantemente narratore di fatti dal 1990 è giornalista pubblicista per necessità. Uno dei suoi modelli: Goffredo Parise. Prossimo al pensionamento.