Scafati. Il giorno del dolore per la famiglia di Alessandro morto sul lavoro

Non si danno pace familiari di Alessandro Panariello, l’operaio 21enne rimasto ucciso venerdì da una lastra d’acciaio

Scafati. Operaio muore
Scafati. Operaio muore
Scafati. Il giorno del dolore per la famiglia di Alessandro morto sul lavoro

«Faremo di tutto affinché giustizia venga fatta: sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché Alessandro lavorava in nero, nonostante avesse sempre chiesto di avere un regolare contratto». Non si danno pace familiari di Alessandro Panariello, l’operaio 21enne rimasto ucciso venerdì da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando mentre lavorava in un palazzo di via Pietro Melchiade, nel centro di Scafati. Non si dà pace soprattutto Flora Pecoraro, la madre del giovane, che dopo aver passato la mattinata di ieri a formalizzare la denuncia ai carabinieri di Scafati per quanto accaduto è dovuta ricorrere nuovamente alle cure dei medici. Troppo forte il dolore di aver perso un figlio che provava a trovare la sua strada nel mondo del lavoro.

I legali

Ieri mattina, attraverso i legali casertani Gennaro Caracciolo e Agostino Russo, hanno spiegato la loro verità in un comunicato, chiedendo giustizia per il 21enne originario di Pompei e residente a Poggiomarino. «Siamo morti insieme al nostro Alessandro: faremo di tutto affinché giustizia venga fatta. Sporgeremo querela contro il datore di lavoro anche perché Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto». Umile, un gran lavoratore, Panariello aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia. «La nostra vita è cambiata per sempre: saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restituirci il nostro Alessandro» hanno affermato.

Dunque, su quanto accaduto venerdì è stata formalizzata la denuncia alla tenenza dei carabinieri di via Oberdan nei confronti del datore di lavoro del cantiere di ristrutturazione del palazzo di via Pietro Melchiade, titolare di un’impresa con sede a Santa Maria la Carità. Nello specifico, il 21enne era un fabbro e sarebbe stato chiamato a lavorare a seguito di un sub – appalto necessario per alcune mansioni all’interno del cantiere di ristrutturazione avviato con le agevolazioni del “bonus facciata”, in un periodo di cosiddetta prova che secondo gli avvocati della famiglia si sarebbe prolungato oltre i tempi stabiliti dalla legge.

Le immagini del cantiere

L’attenzione dei familiari e poi degli inquirenti è quindi rivolta sia alla regolarità del cantiere che delle attività lavorative al suo interno: dalla sicurezza dei ponteggi ai contratti firmati o meno con gli operai e i rappresentanti delle ditte impegnate. Per questo motivo, alcuni familiari del giovane, prima di formalizzare la denuncia, sono ritornati sul luogo dove Alessandro Panariello ha perso la vita per scattare alcune foto. Immagini allegate poi alla querela formalizzata nella tenenza scafatese dei militari dell’Arma e in cui vengono rilevate delle presunte anomalie su ponteggi e sistemi di protezione, ora al vaglio delle indagini aperte dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Nel frattempo sono state anche acquisite le immagini di videosorveglianza pubblica e privata della zona, che hanno immortalato la dinamica dell’incidente come ipotizzato nelle ultime ore. Da quei video, infatti, si accerterebbe l’inefficienza del sistema di rimorchio nell’elevazione di alcune lastre di lamiere verso i ponteggi dei piani superiori, anche vista l’assenza di un vero montacarichi. I nodi della corda, stretti dallo stesso ragazzo, non sono stati sufficienti a mantenere il peso del materiale di costruzione, con una lastra che avrebbe così colpito il collo del giovane.

L’inchiesta

Sul fronte dell’inchiesta novità ci saranno sicuramente domani. Il corpo del ragazzo, in attesa dell’autopsia, si trova ancora all’interno del cimitero scafatese di viale della Gloria. Prima di effettuarla, il PM titolare del fascicolo iscriverà nel registro degli indagati, come atto dovuto, almeno due persone. Così permetterà a quest’ultimi di nominare un legale e, probabilmente, un consulente di parte per assistere all’esame irripetibile.

Aliberti: “Lutto cittadino”

Nel frattempo, il sindaco di Scafati, ha fatto sapere che sarà dichiarato il lutto cittadino nel giorno del funerale del ragazzo con la bandiera a mezz’asta su tutti gli edifici municipali e il gonfalone comunale al lutto oltre alla presenza al funerale del primo cittadino. «Nella giornata dei funerali inviteremo i cittadini, le istituzioni locali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive a esprimere la propria partecipazione al lutto cittadino rispettando un minuto di silenzio in segno di raccoglimento in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre», ha detto.

Alfonso Romano