Salerno – La peste suina africana ha fatto il suo ritorno nel Vallo di Diano, all’interno della cosiddetta “zona rossa”. Un nuovo caso è stato registrato a Buonabitacolo con il rinvenimento di una carcassa di cinghiale, mentre a Montesano sulla Marcellana è stato effettuato un sequestro di maiali detenuti illegalmente in allevamenti familiari.
Il sequestro ha portato alla luce tre suini magroni, di circa 50 chili ciascuno, privi di identificazione. Gli animali saranno abbattuti e le carcasse distrutte per prevenire la diffusione della malattia.
Questa non è la prima volta che il Vallo di Diano è colpito dalla peste suina africana. Nell’anno precedente, nella Foresta Cerreta-Cognole, erano stati trovati i primi casi positivi di cinghiali. Nel corso dell’anno successivo, sono stati scoperti sei allevamenti familiari che detenevano suini domestici non identificati, per un totale di circa trenta capi.
La zona rossa coinvolge diversi comuni, tra cui Sassano, Casaletto Spartano, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Buonabitacolo, Sanza, Padula e Caselle in Pittari. Le operazioni di controllo sono gestite dai carabinieri forestali e dai Servizi Veterinari locali, in collaborazione con i medici veterinari dei Centri di riferimento regionali del Cresan e del Cribban (Centro di Riferimento Regionale per la Biosicurezza, il Benessere Animale ed il Contrasto al Maltrattamento).
Garantire la biosicurezza e la salute dei suoni e dei consumatori
L’obiettivo principale è verificare e garantire la biosicurezza negli allevamenti suini domestici commerciali. Le autorità continueranno a monitorare attentamente la situazione nei prossimi mesi per prevenire ulteriori diffusioni della malattia e proteggere la salute pubblica e l’industria suinicola locale.
Fonte: ANSA