Angri. Allarme randagismo: situazione critica in città, zero politiche di prevenzione

I dati confermano un aumento significativo del numero di animali randagi, e condizioni igienico - sanitarie delle strade cittadine in peggioramento

Angri cani randagi - Agro24
Angri cani randagi - Agro24
Angri. Allarme randagismo: situazione critica in città, zero politiche di prevenzione

Preoccupa sempre di più il fenomeno del randagismo in città. Non solo i dati confermano un aumento significativo del numero di animali randagi, ma anche le condizioni igienico – sanitarie delle strade cittadine sono in continuo peggioramento. Rifiuti disseminati dai quattro zampe e deiezioni canine sono diventati un problema serio per i pedoni, che devono fare i conti con una situazione ormai insostenibile e aggravata dalla stagione calda.

Assenza di politiche preventive

L’assenza di adeguate misure di prevenzione e l’inefficacia delle politiche di genere dell’amministrazione di Cosimo Ferraioli aggravano la situazione. Il canile comunale di Via Santa Lucia è ormai ai limiti della capienza, incapace di accogliere ulteriori animali senza compromettere ulteriormente le già precarie condizioni igieniche e la qualità della vita di quelli in stallo permanente.

Mancanza di sensibilità

“È evidente la mancanza di attenzione e intervento da parte dell’amministrazione comunale anche in questo settore,” ha dichiarato un cittadino preoccupato della situazione. L’assenza di un piano strategico per affrontare il randagismo rende la situazione sempre più critica, mettendo a rischio non solo la salute degli animali, ma anche quella dei cittadini.

Interventi mirati

La città necessita con urgenza di interventi concreti e mirati per gestire questa situazione legata al randagismo ormai improcrastinabile attraverso le politiche di prevenzione, campagne di sensibilizzazione e un potenziamento delle strutture di accoglienza. Un diverso e consapevole approccio di integrazione e un impegno reale dell’amministrazione potrebbe migliorare la situazione, garantendo una convivenza più armoniosa tra cittadini e i quattro zampe, magari con un piano di adozioni controllato e certificato.

Natalia Pepe