Dovremmo temere per il dissesto idrogeologico sul nostro territorio. Il campanello d’allarme è stato dato dalle ultime 24 ore e i danni provocati da frane e allagamenti che si sono registrati sul territorio campano. Dovremmo organizzare delle “sentinelle” per monitorare il dissesto idrogeologico, simili a quelle create per sorvegliare le abitazioni dai furti.
La montagna incute paura
Incute paura la montagna della dorsale dei Monti Lattari, già pesantemente colpita negli ultimi sette anni da incendi e deforestazione. Questa situazione ha avuto un grave precedente proprio con la frana del 2017, quando via Casalanario e via Cervinia e il centro di Angri furono travolte da fango e detriti, simili a quelli che nelle ultime ore hanno colpito diverse località dell’Irpinia e del Casertano.
Mancanza di prevenzione e programmazione di lungo termine
Alla base di questi eventi estremi c’è sempre mancanza di fondo di prevenzione e una programmazione efficace per la mitigazione delle aree a rischio e la manutenzione delle vie di deflusso. Il Consorzio di Bonifica, purtroppo, può fare poco a causa delle limitate risorse umane ed quelle economiche a disposizione vincolate.
Il campanello d’allarme
In questi giorni molti stremati dal caldo, di un’estate anomala e arida, invocano pioggia e fresco, ma pochi considerano che piogge intense e persistenti potrebbero compromettere gravemente l’equilibrio idrogeologico dell’agro nocerino – sarnese, da Angri a Sarno con fenomeni estremi che si stanno già manifestando un po ovunque nella penisola. Nell’agro nocerino sarnese persistono aree altamente vulnerabili a frane e alluvioni. È fondamentale, quindi, che la politica affronti con serietà la tutela non solo del suolo e dell’acqua, ma anche delle vite umane di un ecosistema vulnerabile.
Un piano di interventi strutturati e continuativi
Perché ciò avvenga, è essenziale implementare un piano di interventi strutturati e continuativi per la messa in sicurezza del territorio, con particolare attenzione alla prevenzione e alla gestione delle emergenze idrogeologiche. Solo così si potrebbero prevenire ed evitare ulteriori tragedie e salvaguardare il patrimonio ambientale e umano di una valle una volta fertile e prosperosa.
Luciano Verdoliva