La tragica scomparsa di Aniello Ingenito, avvenuta la scorsa domenica, ha riacceso i riflettori sulla pericolosità della Strada Provinciale 18, nel tratto tra Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare. Una strada maledetta, teatro di numerosi incidenti mortali negli ultimi anni, che continua a mietere vittime.
Nonostante l’installazione di limiti di velocità a 30 km/h, come affermato dall’assessore cavese Germano Baldi, e gli appelli alla sicurezza, la strada rimane un pericolo costante per chi la percorre.
Il racconto della famiglia e le angosce del sindaco Servalli
Aniello, noto come Nello, era un giovane motociclista che quel giorno stava tornando a casa dopo una mattinata trascorsa serenamente. Ma, in un attimo fatale, ha perso il controllo della sua moto, schiantandosi contro il lato sinistro della carreggiata. Un impatto devastante che non gli ha lasciato scampo. La sua morte è solo l’ultima di una lunga lista, che include anche il giovanissimo Marcello Cardaropoli, un 16enne cavese che ha perso la vita proprio su quella stessa strada un anno prima.
Le famiglie delle vittime chiedono giustizia e misure concrete per prevenire ulteriori tragedie. Come si legge questa mattina sul Quotidiano La Città, “Un’altra lapide accanto a mio figlio”, ha dichiarato con amarezza Francesca Papalino, madre di Antonio Senatore, anche lui vittima di un incidente sulla Provinciale 18.
Le loro storie, e quelle di tanti altri giovani, sono accomunate da un triste destino e dall’inefficacia delle misure preventive adottate finora.
Il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, ha promesso un intervento deciso per aumentare la sicurezza stradale. Servalli ha proposto di installare dissuasori di velocità e intensificare i controlli da parte della polizia locale, misure che potrebbero finalmente garantire un maggiore rispetto dei limiti imposti e prevenire altre morti. Tuttavia, il sindaco ha anche sottolineato che la competenza su quella strada spetta alla Provincia di Salerno, e per questo sarà necessario ottenere un’autorizzazione dalla Prefettura per poter intervenire concretamente.
Una richiesta simile era già stata avanzata in passato, ma senza esito positivo. Oggi, di fronte all’ennesima tragedia, il sindaco insiste affinché la Provincia autorizzi finalmente l’installazione di strumenti di controllo del traffico, come gli autovelox, per monitorare e ridurre la velocità dei veicoli. “Non possiamo permetterci di aspettare oltre”, ha affermato Servalli, esprimendo il dolore e la frustrazione di tutta la comunità.
Accusa di omicidio stradale ai danni del conducente
Nel frattempo, l’autista coinvolto nell’incidente che ha causato la morte di Nello è indagato per omicidio stradale, come prevede la legge. Tuttavia, resta il fatto che il problema non può essere risolto solo punendo i singoli responsabili, ma intervenendo strutturalmente sulla strada stessa. L’obiettivo del sindaco e della sua amministrazione è chiaro: prevenire nuove tragedie e restituire ai cittadini la sicurezza su una strada che ha già fatto troppe vittime.
Le famiglie delle vittime, unite in associazioni come quella dei “Familiari delle Vittime della Strada”, continuano a chiedere che si agisca con urgenza. “Non possiamo aspettare che altre vite siano spezzate”, ha ribadito Francesca Papalino, chiedendo che le istituzioni facciano la loro parte.
Fonte La Città