Viene pubblicato sul sito del Comune di Pagani la delibera numero 114 del 2024 che dà il via al nuovo bando per l’alienazione degli immobili comunali da parte della Commissione straordinaria di liquidazione, nominata con decreto Presidente della Repubblica del 13 febbraio 2020. «Dunque, citando la delibera, ai fini dell’alienazione si procede con gara a procedura “aperta” ed aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa». Questi gli immobili, già citati nella delibera 43 del 2024, l’esercizio commerciale (rosticceria) in Piazza Corpo di Cristo, l’immobile in via Aufiero (circolo dei cacciatori), 2 immobili in via Garibaldi, il Multisala in via Marconi, un immobile in via De Gasperi numero 300, un terreno in via Filettine e infine, come rappresentato dall’allegato A del documento, i circa 100 immobili del Parco Arancio. Dunque si ritorna in questa zona grigia, di cui è stata ampiamente discussa, rivista, sospesa e poi ritornare alla luce.
«Con delibera del consiglio comunale numero 24 del 2022, spiega Alfonso Giorgio, l’amministrazione De Prisco decide di trasferire tutti gli immobili comunali alla Commissione straordinaria di liquidazione. La commissione straordinaria con delibera numero 30 del 16 febbraio 2023 procede all’assegnazione di un incarico all’ingegnere Mattia Viviano. Dopo che Viviano ha accettato l’incarico, la commissione approva la delibera numero 43 del 7 marzo 2024, “nuovo bando di gara per alienazione, a mezzo di pubblico”. Il 29 aprile 2024 ho inviato una lettera agli organi in indirizzo, specificando dove sono stati commessi gli errori da parte dell’Osl sulla vendita degli immobili “Parco Arancio”. La commissione con delibera numero 114 del 2024 ripropone di nuovo la procedura di vendita immobili comunali, di cui alla delibera di consiglio comunale numero 24 del 2022. Voglio evidenziare alla commissione straordinaria che il complesso “Parco Arancio” è composto da 101 appartamenti ognuno diverso dall’altro, ma tutti con problematiche serie che voglio elencare: mancata manutenzione, mancanza di servizi primari, facciate e balconi carenti, impianti elettrici e idraulici da fare nuovi, portate e finestre da buttare completamente, sotterranei allagati e inaccessibili, sottotetti precari e inaccessibili, aiuole abbandonate e da definire a chi appartengono, in piùù ci sono problemi di viabilità e illuminazione, visto che i bambini ci giocano. Come si possono vendere 101appartamenti senza una convenzione con gli affittuari e regole ben scritte e da rispettare entrambi i ruoli?» conclude Giorgio.
Tutto ha inizio a causa del dissesto finanziario, dichiarato il 10 settembre 2019, la Commissione straordinaria di liquidazione deve alienare alcuni immobili comunali, con la delibera consiliare numero 24 del 2022 si apre una finestra sul Parco Arancio, di cui ne parla l’assessore Veronica Russo, «che con una delibera di giunta del marzo 2019 nel Piano di Valorizzazione dei Beni Comunali – spiega Russo – era stata prevista in caso di vendita del Parco Arancio un’entrata per l’anno 2021 di 700 mila euro. Tuttavia da una rivisitazione si è successivamente con una delibera di questa Amministrazione e quindi di questa Giunta Comunale, del dicembre 2020, si è fatto un aggiornamento del Piano di Valorizzazione di tutti i beni patrimoniali, tra questi sempre in riferimento al Parco Arancio si è prevista una riduzione proprio perché ormai ci sono tutta una serie di aspetti legati alla struttura che ne hanno sminuito il valore e quindi parliamo di un’entrata ridotta a 300 mila euro […] poiché c’è stato già un avviso pubblico nell’anno 2018 di voler vendere questi alloggi e […] c’è stata anche la sollecitazione da parte dell’OSL con una nota del 26 maggio 2021 di individuare in seguito alla valorizzazione dei beni patrimoniali, quali beni si intendesse trasmettere a loro per poterli vendere, con tutte le difficoltà che ne derivano nella gestione di un complesso immobiliare del genere, questa Amministrazione con quanto relazionato dall’ufficio responsabile e quindi con il responsabile Ingegnere Tramontano, si è deciso di dismettere questi alloggi e di passare ovviamente la vendita all’OSL».
Altra nota dolente è il Multisala la Fenice in via Marconi, il consigliere comunale di opposizione Anna Rosa Sessa riceve in data 6 maggio 2022 la lettera di un avvocato di Napoli, che dà notizia di poter vincolare la destinazione d’uso del cinema a 90 anni, in maniera tale da poter evitare di alienare il bene. Questo, definito “gioiello” dal sindaco Raffaele Maria De Prisco, è stato sede di dibattitto durante il consiglio comunale del 9 maggio 2022. La proposta di Sessa nel tutelare il bene, ha ricevuto il diniego da parte dei consiglieri di maggioranza. Ora il Multisala, definito da qualcuno come male minore da poter essere sacrificato, ritorna nella lente di ingrandimento della Commissione straordinaria di liquidazione.