Vietri sul Mare ha commemorato il settantesimo anniversario della disastrosa alluvione che, nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 1954, devastò il territorio salernitano, lasciando una ferita indelebile nella memoria collettiva. L’evento, che causò la morte di 316 persone (di cui 100 solo a Vietri), ha trasformato la città, alterando non solo il paesaggio ma anche la struttura economica e sociale.
Ieri sera, presso l’aula consiliare, si è tenuta una toccante cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni De Simone. La commemorazione ha avuto inizio con la proiezione del documentario-inchiesta Argini contro la paura, realizzato dal regista Ugo Gregoretti nel 1957, che ha restituito immagini di una Vietri devastata, ma determinata a rialzarsi. È seguito poi il docu-video E fu fango e mare, produzione del Comune curata da Massimo Pinto, che ha reso omaggio ai sopravvissuti e alle loro memorie, tenendo viva la lezione di quella tragica notte.
Alla proiezione sono intervenuti il sindaco De Simone, l’assessore alla cultura Daniele Benincasa, l’assessore all’ambiente Salvatore Pellegrino e il prof. Aniello Tesauro, storico locale. «Quella tragedia ha trasformato la nostra città e la coscienza dei suoi cittadini – ha detto il sindaco – lasciando un segno indelebile. Oggi, ricordiamo per mantenere viva la memoria e sensibilizzare sui rischi che, con i cambiamenti climatici, sono sempre più attuali».
Ricordiamo che quella tragica alluvione cambiò per sempre il destino dell’antica città di mare, distruggendo le industrie tessili, le cartiere e tutte le industrie che rappresentavano il motore degli abitanti. Lasciò però spazio a maggior consapevolezza e all’avvento di un’altra attività: il turismo.
Fonte ANSA
Foto d’archivio Ulisse Online