La Commissione Europea ha avviato un’indagine sulla piattaforma di e-commerce cinese Temu, accusata di vendere prodotti illegali.
Bruxelles esamina non solo la gestione delle vendite, ma anche il design della piattaforma e i sistemi di raccomandazione degli acquisti.
Negli scorsi mesi, l’Unione Europea ha richiesto a Temu di fornire dettagli sulle misure adottate per prevenire la vendita di articoli illeciti e per garantire la sicurezza dei consumatori.
Questa indagine, che si basa sul Digital Services Act, potrebbe comportare sanzioni fino al 6% del fatturato annuale dell’azienda.
L’indagine è scaturita da un’analisi preliminare dei documenti presentati da Temu, inclusi i rapporti di valutazione dei rischi.
Si indaga anche su come Temu gestisce i venditori sospetti e se i suoi meccanismi di incentivazione per gli utenti possano avere effetti negativi sul benessere psicofisico.
Inoltre, si pone attenzione alla trasparenza dei parametri utilizzati nei sistemi di raccomandazione e all’accesso ai dati per i ricercatori.
La durata dell’inchiesta dipenderà dalla complessità del caso e dalla disponibilità di Temu a collaborare.
Questo sviluppo rappresenta un nuovo capitolo nelle tensioni tra l’Europa e la Cina nel settore tecnologico, soprattutto dopo le recenti misure contro le auto elettriche cinesi. Temu, fondato nel 2015 da Colin Huang Zheng, è diventato popolare grazie ai suoi prezzi competitivi, ma ora si trova sotto scrutinio dopo segnalazioni di pratiche di vendita non conformi agli standard europei.
La durata dell’indagine dipenderà dalla complessità del caso e dalla disponibilità di Temu a collaborare, senza escludere possibili azioni da parte delle autorità nazionali di protezione dei consumatori.
Fonte ANSA
