I Carabinieri continuano a stringere il cerchio sul traffico illegale di fuochi d’artificio, un fenomeno che cresce in maniera preoccupante, soprattutto in vista delle festività.
Le indagini, che hanno seguito diverse piste, hanno portato a numerosi sequestri e arresti tra Napoli e Caserta.
- Uno degli interventi più significativi è avvenuto a Pozzuoli, dove i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione di un 24enne incensurato, trovando 486 ordigni esplosivi per un peso complessivo di 50 chili. Tra i botti sequestrati, anche le famose “cipolle”, spesso ribattezzate con nomi di campioni sportivi, come la “bomba scudetto” o la “Maradona”. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente.
La situazione è analoga in altri comuni della Campania.
- A San Marcellino, nel box di un 21enne, i Carabinieri hanno rinvenuto 186 ordigni, tra cui petardi estremamente pericolosi.
- A Mugnano, un 34enne è stato fermato mentre trasportava 48 ordigni, con altri 182 trovati nella sua abitazione.
- A Casal di Principe, un 18enne nascondeva 1.213 ordigni in un garage, un deposito che avrebbe potuto causare una strage.
- 1 ordigno non convenzionale senza nomenclatura
- 17 “cipolle con track”
- 82 “cipolle con miccia”
- 23 ordigni “lupo 26”
- 1.050 ordigni “rambo 33k”
- 12 ordigni “diabolik”
- 2 “supercobra10”
- 26 “minitkunder”
Questi materiali, spesso assemblati artigianalmente, rappresentano una minaccia significativa non solo per chi li maneggia ma anche per l’intera comunità. Esportati attraverso canali illeciti, raggiungono mercati internazionali, aumentando i rischi di incidenti. Le operazioni dei Carabinieri, che proseguono senza sosta, hanno lo scopo di fermare questa pericolosa catena illegale che coinvolge anche persone incensurate e giovanissimi, inconsapevoli del pericolo reale di questi ordigni.
Gli esplosivi sequestrati rappresentano una minaccia seria: spesso vengono nascosti in luoghi inadeguati e facilmente infiammabili, esponendo intere comunità a rischi enormi. Inoltre, il traffico si estende ben oltre i confini regionali, con spedizioni che raggiungono anche l’estero.
Nonostante i blitz e gli arresti, il mercato illegale dei fuochi d’artificio continua a proliferare, adattandosi alle nuove dinamiche criminali e sfruttando giovani incensurati per nascondere e trasportare materiale potenzialmente letale.
Un dramma sociale che, anno dopo anno, non accenna a diminuire.