Arriva al Multisala la Fenice di Pagani “Il santo di carne”, il primo docufilm dedicato a Sant’Alfonso Maria de Liguori. Il regista è l’acerrano Giuseppe Alessio Nuzzo, che ha presentato in esclusiva il docufilm lo scorso 5 dicembre ad Acerra. Ora è in proiezione al Multisala La Fenice di Pagani dal 9 all’11 dicembre. Il Comune di Pagani ha reso accessibile il docufilm ai cittadini nei giorni 10 e 11 dicembre alla modica cifra di 6euro per il biglietto di ingresso. L’altro ieri, invece, è stato presentato il docufilm in anteprima nella sala cinematografica paganese alle ore 18:30. Presenti profili istituzionali, parte della troupe del docufilm, i dirigenti scolastici, sindaci delle aree limitrofe, uomini dell’Arma, uomini di Chiesa, tra cui i padri redentoristi: padre Lorenzo Fortugno superiore dei padri redentoristi di Pagani; Sabatino Majorano già presidente dell’Accademia Alfonsiana, e monsignor Giuseppe Giudice vescovo della diocesi di Nocera Sarno.
“C’era necessità di questo docufilm – spiega Raffaele Maria De Prisco primo cittadino del Comune di Pagani – perché parla della storia del nostro santo che, forse, anche Pagani ha bisogno di riscoprire in maniera più forte. Questa è l’occasione più propizia che ci avvicina all’anno giubilare”. Monsignor Giuseppe Giudice ha evidenziato le grandissime capacità del santo, “i santi – spiega monsignor Giudice – sono stelle nel cielo di Dio, che riflettono nel loro tempo e in ogni tempo, come in questo caso, la luce di Dio. Non sono comodi attrattori per le nostre agende così scarne, ma sono profetici testimoni, questo è un passaggio che ci deve aiutare a comprendere la santità. Sant’Alfonso ancora ci parla e ci sorprende, perché egli è stato uomo di Dio”.
L’obiettivo del regista è di far conoscere Sant’Alfonso per mezzo dei mass-media, in quanto non ci sono stati, finora, prodotti cinematografici che raccontassero la vita straordinaria di questo santo. Il motivo del titolo, “Il santo di Carne”, lo spiega lo stesso Nuzzo, “il racconto è di un uomo, più che santo, che è lodevole anche soprattutto per quello. Ha vissuto 91 anni senza mai perdere tempo, ha scritto 112 libri, composto 50 canzoni, ha abbandonato la nobilità, dedicandosi agli ultimi”. Il docufilm, prodotto da Giuseppe Piccolo e Giovanni La Montagna per Paradise Pictures srl, dura 52 minuti, il motivo della brevità della durata è finalizzato a trasportare il prodotto cinematografico in televisione, dunque facendo conoscere ai molti il profilo di Alfonso Maria De Liguori. Il regista si è ispirato alla lettera pastorale del 1 agosto 2014 “In dialogo con Sant’Alfonso” del vescovo Antonio Di Donna.
Il docufilm si divide in brevi capitoli, in totale 6, su cui si snodano i momenti salienti dell’uomo e del santo. Dunque, immagini del passato si incontrano con il presente attraverso le voci dei redentoristi e di qualche accademico. L’opera di evangelizzazione di Sant’Alfonso inizia e finisce nel Sud Italia, dove ci sono persone umili che danno suggerimenti all’uomo e al santo di tradurre il sapere evangelico nel loro linguaggio. Il Sud Italia diventa per Alfonso Maria de Liguori la fucina attraverso il quale sperimentare ed elaborare, tramite testi e canzoncine, un sapere adeguato a precisi contesti sociali.