In occasione del trentennale del Centro Regionale Trapianti Campania, ospitato presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli, il governatore Vincenzo De Luca ha fatto il punto sullo stato delle donazioni e dei trapianti nella regione. L’evento, tenutosi nell’affollata sala conferenze dell’Ospedale Monaldi, è stato un’occasione per riflettere sui traguardi raggiunti, sulle sfide ancora aperte e sulle prospettive della sanità campana.
I numeri della donazione in Campania
Attualmente, 640 pazienti sono in attesa di un trapianto in Campania. De Luca ha illustrato dati significativi: 1.753.019 cittadini hanno espresso la propria volontà in merito alla donazione, e tra questi 1.046.779 hanno detto sì. La provincia di Salerno si conferma la più virtuosa con un tasso di adesione del 60,7%, rappresentando un modello per Napoli (59,7%), Avellino (59,5%), Benevento (54,9%) e Caserta (52,7%).
Gli Sportelli Amico Trapianti attivi presso le Asl campane si distinguono come un’eccellenza, con un tasso di consenso del 97,3%, ben al di sopra della media nazionale dell’87,2%. Tuttavia, De Luca ha evidenziato la necessità di superare le resistenze culturali ancora presenti in ampie fasce della popolazione: “Serve un’azione più incisiva di sensibilizzazione e counseling per vincere diffidenze e pregiudizi, rispondendo così alla sofferenza umana con maggiore slancio”.
Riconoscimenti e appello ai giovani medici
Durante il convegno, il governatore ha rivolto un caloroso ringraziamento ai primari in pensione che, con il loro impegno, hanno contribuito a costruire un settore trapianti di eccellenza in Campania. De Luca ha poi esortato i giovani medici a portare nuova energia nella professione: “Dovete incarnare lo spirito della vostra generazione, offrendo non solo competenza ma anche vicinanza umana, come il medico di famiglia di una volta che entrava nelle case e non si limitava a prescrivere ricette”.
Critiche al sistema e impegno per il futuro
Non sono mancate osservazioni sul contesto sociale e politico. De Luca ha sottolineato il declino delle comunità tradizionali – politiche, sindacali e religiose – a vantaggio di nuove forme di impegno civile. “I medici rappresentano una comunità professionale che deve restare viva e presente nel tessuto sociale, lontano da una politica che oggi somiglia sempre più a un circo equestre”, ha dichiarato.
Infine, il governatore ha ricordato i pesanti debiti ereditati dal passato, che costano alla sanità campana 470 milioni di euro l’anno, trasferiti allo Stato centrale. Nonostante queste difficoltà, De Luca ha ribadito la volontà di continuare a investire nel potenziamento del sistema sanitario regionale, sostenendo chi, con dedizione e competenza, rappresenta il cuore pulsante della sanità campana.