Secondo la Strategia 2030 dell’Unione Europea, il tasso di abbandono scolastico dovrebbe scendere al 9%. Tuttavia, l’Italia non ha ancora raggiunto questo traguardo, con un tasso del 10,5%, tra i peggiori in Europa. A livello regionale, la situazione è particolarmente critica in Campania, dove l’abbandono scolastico raggiunge il 16%, ben al di sopra della media nazionale.
L’analisi del Centro Studi della Fondazione Art. 49, basata su dati Eurostat, evidenzia che 11 regioni italiane, tra cui la Campania, sono “fortemente non in linea” con gli obiettivi europei. Peggio della Campania fanno solo la Sardegna (17,3%) e la Sicilia (17,1%), le due regioni italiane che figurano tra le peggiori venti dell’intera Unione Europea.
In contrasto, le regioni del Centro Italia mostrano dati incoraggianti: l’Umbria è la migliore con un tasso di abbandono del 5,6%, seguita dal Lazio e dalle Marche con il 6,1%.
L’abbandono scolastico è strettamente legato al contesto familiare: oltre il 90% degli studenti che lasciano la scuola proviene da famiglie con genitori non diplomati. La scuola, purtroppo, spesso non riesce a compensare la mancanza di risorse economiche e culturali di questi contesti svantaggiati.
A peggiorare la situazione in Italia è anche il basso investimento nell’istruzione. Con solo il 4,1% del PIL dedicato all’educazione, l’Italia è il quinto peggior Paese dell’UE in termini di spesa, superata negativamente solo da Irlanda, Romania, Grecia e Bulgaria.
Questi dati sottolineano l’urgenza di interventi mirati, soprattutto nelle regioni più in difficoltà come la Campania, per ridurre il divario educativo e sociale nel Paese.