Agro. Cinque anni senza il vescovo Gioacchino Illiano

La sua memoria non è solo una nostalgia del passato, ma un richiamo a vivere con rinnovato entusiasmo la fede cristiana, seguendo il suo esempio di amore e di servizio.

Il 6 febbraio di cinque anni fa, monsignor Gioacchino Illiano lasciava questa terra per fare ritorno alla casa del Padre.

Eppure, il suo ricordo è più vivo che mai, impresso nei cuori di chi ha avuto la grazia di conoscerlo, ascoltarlo e camminare con lui.

Pastore umile, instancabile e profondamente innamorato di Dio e del suo gregge, ha segnato un’epoca nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, lasciando un’eredità spirituale e pastorale che ancora oggi continua a dare frutto.

Monsignor Illiano venne ordinato presbitero il 2 luglio 1961, iniziando così il suo lungo cammino di servizio alla Chiesa.

Il suo amore per il ministero sacerdotale si tradusse in un costante impegno per la formazione dei fedeli, nella vicinanza agli ultimi e in una dedizione senza riserve alla comunità ecclesiale.

Il 1987 segnò una svolta nella sua vita: l’8 agosto venne eletto vescovo di Nocera Inferiore-Sarno e il 3 ottobre ricevette l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Salerno, consacrato da monsignor Guerino Grimaldi.

Da quel momento in poi, il suo ministero episcopale divenne un faro di speranza per la diocesi.

Uomo di profonda spiritualità e saggezza, affrontò con coraggio le sfide del tempo, promuovendo un’evangelizzazione radicata nella carità e nella fedeltà al Vangelo.

Sotto la sua guida, la diocesi crebbe non solo dal punto di vista pastorale, ma anche nella consapevolezza della propria missione nel mondo.

Non era solo un vescovo, ma un padre per tutti. Con la sua presenza discreta e rassicurante, sapeva ascoltare, consolare e orientare con parole di speranza. Ogni incontro con lui era un’esperienza di amore autentico e di paternità spirituale.

Le sue omelie non erano semplici discorsi, ma veri e propri momenti di catechesi, in cui la Parola di Dio veniva resa accessibile a tutti.

Anche dopo la rinuncia al ministero episcopale nel 2011, per raggiunti limiti di età, monsignor Illiano non smise mai di essere pastore.

Scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie in Angri, accolto prima da don Domenico D’Ambrosio e poi da don Ciro Galisi, in mezzo alla gente, continuando a pregare, scrivere e testimoniare con la sua stessa vita il Vangelo.

Fu qui che nel 2014 scrisse il suo testamento spirituale, lasciando un ultimo messaggio di fede e di amore ai suoi fedeli.

Oggi, a cinque anni dalla sua scomparsa, il ricordo di monsignor Illiano è più che mai vivo.

Nelle sue parole, nei suoi scritti e nei tanti cuori che ha toccato, il suo spirito continua a vivere.

La sua memoria non è solo una nostalgia del passato, ma un richiamo a vivere con rinnovato entusiasmo la fede cristiana, seguendo il suo esempio di amore e di servizio.

In questa giornata speciale, preghiamo perché il suo insegnamento continui a portare frutto e perché il Signore, che ha guidato i suoi passi sulla terra, lo accolga nella gioia del Suo Regno.

JeanFranck Parlati