L’analisi grafologica si rivela un strumento prezioso per comprendere la personalità e le dinamiche psicologiche di un individuo, ed è particolarmente affascinante quando applicata a figure storiche come Bartolo Longo. Fondatore del Santuario di Pompei e promotore di numerose opere di carità, Longo ha vissuto un percorso interiore segnato da una profonda conversione spirituale, e la sua scrittura riflette chiaramente questa evoluzione.
Esaminando le lettere di Bartolo Longo attraverso il metodo grafologico morettiano, emergono segnali evidenti delle sue trasformazioni interiori. La sua grafia rivela una personalità forte, caratterizzata da “allunghi inferiori marcati”, simbolo di una grande energia vitale e di un attaccamento alla realtà concreta. Questi tratti, tipici di un uomo d’azione e determinato, si attenuano nel tempo, riflettendo un crescente equilibrio interiore e una maggiore compostezza.
La scrittura di Longo si presenta fluida, con un’inclinazione assiale prevalentemente verso destra, un segno che suggerisce una personalità espansiva e comunicativa, ma anche segnata da un’intrinseca malinconia. L’inclinazione regolare indica coerenza ed equilibrio, sebbene qualche variazione nelle lettere possa testimoniare periodi di emotività e tensione interiore. La sua grafia, così come la sua vita, racconta una storia di sacrifici, passione e trasformazione.