Tensione altissima al termine della gara di Campionato di Prima Categoria tra GB Caprese e Asd Juventude Stabia, disputata allo stadio San Costanzo. L’incontro si è concluso con una rissa che ha lasciato sul campo diversi feriti, tra cui anche il sindaco di Capri, presente sugli spalti e intervenuto nel tentativo di sedare gli animi.
Secondo la ricostruzione della squadra ospite di Castellammare di Stabia, al triplice fischio alcuni tesserati della GB Caprese avrebbero aggredito i loro calciatori con atti di violenza gratuiti e immotivati. I video pubblicati dalla stessa Juventude Stabia sulla propria pagina Facebook mostrerebbero scene concitate in cui alcuni giocatori vengono colpiti alle spalle con pugni e schiaffi. La squadra parla di un clima da “caccia all’uomo” che solo l’arrivo delle forze dell’ordine ha impedito degenerasse ulteriormente. Alcuni tesserati sono rimasti feriti, riportando escoriazioni, contusioni al volto e in un caso tre punti di sutura al labbro. In un episodio particolarmente allarmante, un defibrillatore sarebbe stato divelto dagli spogliatoi e usato come arma impropria. La Juventude denuncia inoltre la presenza di circa 20 persone estranee alla partita, che avrebbero partecipato attivamente all’aggressione.
Sull’episodio è intervenuto anche il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, esprimendo solidarietà al sindaco di Capri che, nel tentativo di riportare la calma, è stato strattonato. «Condanno fermamente l’accaduto, tanto più perché avvenuto nel contesto di un evento sportivo tra giovani, dove il gioco e il rispetto delle regole dovrebbero prevalere sulla violenza», ha dichiarato.
Diversa la versione fornita dalla GB Caprese, che sui social ha espresso rammarico per quanto accaduto, ribadendo il proprio impegno nella promozione di uno sport sano e inclusivo. «Condanniamo ogni forma di violenza, ma precisiamo che l’episodio è nato dalla delusione della squadra ospite. I nostri tesserati sono stati aggrediti dentro e fuori dal campo», si legge nella nota. La società smentisce anche la notizia del defibrillatore utilizzato come arma, dichiarando che l’apparecchio si trova intatto al suo posto. «Questa per noi è una giornata di festa e chiediamo che venga riportata la verità, non pettegolezzi di paese», conclude il comunicato.