I numeri ci sono ma sono esigui. Dovrà gestire con parsimonia i suoi alleati Cosimo Ferraioli in prossimità di due importanti appuntenti in aula. Il 20 maggio si discute sulla mozione di sfiducia. Superate queste “Forche Caudine” entro il prossimo 31 maggio Ferraioli dovrà nuovamente disporre in aula di tutti i numeri disponibili per tenersi a galla con l’approvazione del bilancio di previsione che non può essere più rimandato dopo la diffida tecnica del prefetto per l’approvazione. Ferraioli e la sua claudicante maggioranza consiliare sono chiamati alla prova di sforzo con numeri molto risicati e lontani da quelli del giugno 2015 quando il primo cittadino si affermò al turno di ballottaggio contro l’attuale leader dell’opposizione Pasquale Mauri.
Con la diffida della prefettura il sindaco Ferraioli deve assolutamente serrare le fila e cercare, eventualmente, una stampella alla sua maggioranza a corto di idee e di vedute immediate. Il sindaco Ferraioli da qualche settimana si è chiuso nel suo mutismo evitando anche uscite istituzionali, demandate, nella maggior parte dei casi, ai suoi chiacchierati assessori.
Rumors circolati negli ultimi giorni parlerebbero, condizionale è d’obbligo, anche di possibili dimissioni di Ferraioli che sembrerebbe rassegnato allo stallo della macchina amministrativa e ai continui conflitti con dirigenti e personale ridotto all’osso dai pensionamenti. L’opposizione e i suoi ex alleati hanno da tempo percepito il momento poco felice di Ferraioli e sarebbero pronto a dargli la spallata finale accentuando anche l’onta di un nuovo commissariamento dell’ente. Sarebbe il quarto dal 1998 ad oggi. Un ciclo negativo aperto con la sfiducia a Umberto Postiglione nel 1998, poi quella a Peppino La Mura nel 2006 e in fine quella non meno clamorosa del 2009 a Giampaolo Mazzola; molti attori di quella sfiducia oggi sono pronti a ripetersi decretando ancora una volta, anticipatamente, la fine del sindacato Ferraioli.
Luciano Verdoliva