Scafati. Allagamenti: “Chiudiamo per assenza di sostegno”.
“Oramai non ci resta che chiudere, senza nessun tipo di sostegno, sia economico che morale, è impossibile andare avanti”. E’ lungo lo sfogo di Nunzia Aquino, parrucchiera di via Roma. La professionista ha appena finito, armata di secchio e scopa, a rimuovere acqua e fango che l’ultima esondazione del rio Sguazzatoio ha portato nella sua attività. Una lunga giornata, con lei solo qualche collaboratore.
I danni provocati dall’acqua.
“Nonostante la paratia l’acqua è entrata lo stesso, allagando tutto e comportando danni ingenti – spiega – il problema adesso è che l’umidità di risalita mi costringerà a ristrutturare il negozio, oltre a dover buttare attrezzature e divanetti”. Anche perché ad allagare la sua attività, e tutte la altre che insistono tra via Roma e piazza Garibaldi, non è acqua termale, ma le acque reflue e inquinate della Cavaiola. Gli allagamenti in questa zona non sono certo una novità, ma questa volta hanno interessato attività già costrette al sacrificio dall’emergenza sanitaria. Nunzia come gli altri è stata chiamata a chiudere la sua attività di parrucchiera. “Non solo stiamo chiusi senza avere un aiuto dallo Stato, intanto le bollette arrivano tutti i giorni. Ma io vorrei sapere una persona che dalla propria attività deve portare avanti una famiglia come deve fare? E questi danni avuti chi ci da un aiuto? Noi non abbiamo visto nessun addetto almeno per disinfestazione dei marciapiedi, o una parola di solidarietà dalle Istituzioni”.
L’illusione dei ristori.
I ristori avuti nei mesi scorsi “a stento mi hanno permesso di pagare l’affitto, ed oggi, con una situazione personale delicata e questi danni da riparare, sinceramente non so come andare avanti. Sono l’unica fonte di reddito di famiglia”. Poi lo sfogo “Scusate ma se non si muore di Covid si muore di acqua sporca che respiriamo, stiamo in una situazione delicata, abbiamo bisogno di sostegno morale ed economico altrimenti siamo costretti a chiudere”. I danni sono ingenti, l’acqua ha rovinato gli arredi, le pareti e l’impianto elettrico. Il fango, essendo altamente inquinato, ha costretto la professionista a gettare tutto. E con lei anche le decine di altre attività che sono presenti su via Roma e Piazza Garibaldi.
Soli contro tutto.
Gli esercenti hanno comprensibilmente raggiunto il limite, ed essendo da sempre lasciati soli, stanno pensando di presentare un esposto contro la Regione Campania e il Consorzio di Bonifica, responsabili del mancato dragaggio del canale, oramai saturo e incapace di reggere le portate di piena. “Lunedì mattina riceverò i tecnici del Consorzio, voglio capire come mai ancora non sono stati avviati i lavori di dragaggio” ha spiegato il sindaco Cristoforo Salvati, che ha già diffidato l’ente a provvedere per quanto di propria competenza. “Sono vicino ai commercianti, se possibile, provvederemo come Comune ad alzare gli argini del canale, fermo restando la necessità del suo dragaggio”.
Adriano Falanga
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