Scafati: Bagni a devozione della Madonna, le maioliche

Scafati. Bagni. Oltre cinquecento anni di tradizione e devozione verso la Madonna Dei Bagni, raccontati attraverso le immagini delle maioliche

Scafati bagni le maioliche 1
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Scafati: Bagni a devozione della Madonna, le maioliche.

Oltre cinquecento anni di tradizione e devozione verso la Madonna Dei Bagni, raccontati attraverso le immagini delle maioliche che stanno impreziosendo l’antica fonte miracolosa, nota come “o fuoss e vagne”. L’ultimo pannello, composto da 48 mattonelle in ceramica 20×20 è stato completato ed esposto ai fedeli sabato mattina. Una cerimonia ristretta, nella quale frate Luigi D’Auria ha benedetto l’opera. Realizzata dal giovane artista Raffaele Ascolese, la maiolica è stata donata per devozione dalla famiglia di Aniello Garda e Carmela D’Auria. La tavola descrive il racconto che l’Abate Pacichelli fece nel 1692 del suo pellegrinaggio alla Madonna del Bagni.

Lo storico documento.

Scafati bagni le maioliche
Scafati bagni le maioliche

“…Nei Vespri dell’Ascensione del Signore nei quali con meraviglia nasce, e poi in poche ore si secca un’acqua giovevole a purgare le cuti da varie specie di mali…”; si legge nello storico documento, custodito nel Santuario edificato nel settecento, come racconta l’avvocato Franco Fabiano, appassionato di storia del Santuario. Il pannello donato dalla famiglia Garda è il terzo, e si colloca all’interno dei lavori di riqualificazione della fonte cominciati nel 2019, così da renderla maggiormente fruibile e testimoniare la secolare devozione dei fedeli non sono di Bagni, ma di tutto l’agro nocerino. “Già affissa una maiolica che rappresenta il quadro custodito nel Santuario, e un’altra che rappresenta il momento in cui il maialino scopriva la fonte” spiega Fabiano. “Il pannello appena benedetto racconta per immagine la lettera dell’abate che venne in pellegrinaggio sul finire del ‘600.

La lettera.

Scafati bagni le maioliche 3
Scafati bagni le maioliche 3

Scrivendo ad un amico palermitano Pacichelli descrive ciò che accadeva durante la festa dell’ascensione. La festa, il pellegrinaggio, i canti, le guardie a custodia della fonte miracolosa. Così si sta andando a completare il lavoro di riqualificazione del luogo, che abbraccia anche la chiesetta e le strutture adiacenti”. Le testimonianze sulle capacità taumaturgiche, in particolare delle patologie cutanee, risalgono al 1500 e passano attraverso i vari riti connessi al culto quali il “bacile con le rose”, la benedizione del “fosso”, l’unzione con l’ olio benedetto. Si raccontano anche momenti della festa dai caratteristici carretti alla tammorra, simboli di una tradizione che secolo dopo secolo, si rinnova a testimonianza della fede e delle radici culturali di un popolo. Decine le testimonianze di grazie ricevute, l’ultima lo scorso gennaio, che racconta la guarigione di un bambino di Pagani.

Adriano Falanga

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