Sarno. Ospedale. Carenza personale in ortopedia: le dimissioni

Sarno. Dall’eccellenza al caos, l’ortopedia in ginocchio per grave carenza di personale. Arrivano le dimissioni del dirigente medico Trinchese

Sarno. Ospedale. Carenza personale in ortopedia: le dimissioni

Sarno. Ospedale. Carenza personale in ortopedia: le dimissioni

Dall’eccellenza al caos, l’ortopedia di Sarno in ginocchio per grave carenza di personale. Arrivano le dimissioni del dirigente medico e responsabile della divisone, Gianfelice Trinchese, che seguono di pochi giorni quelle del collega Michele Gison. Una posizione che tende a marcare una situazione andata fuori controllo ed il colpo di grazia inferto dal focolaio covid di pochi giorni fa. Dimissioni come forma di protesta per scuotere i vertici Asl e la Regione Campania perché si faccia in fretta dotando il nosocomio delle figure specialistiche di cui si ha necessità per ristabilire un equilibrio, per garantire la sicurezza ai pazienti ed al personale, per mettere tutti nelle condizioni di operare al meglio. Intanto i ricoveri sono bloccati. Non si può lavorare con solo due unità.

Tracollo del reparto di eccellenza

E’ il tracollo anche di un reparto di eccellenza che ha garantito finora un numero importantissimo di interventi l’anno. Le dimissioni dei due medici non sono definitive, si daranno probabilmente del tempo nella speranza che le cose possa cambiare, e soprattutto possano migliorare. Ieri un incontro con la direzione sanitaria, il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, sul tavolo di confronto le carenze e le linee per avere risposte dai vertici. La sanità pubblica da assicurare ai cittadini è sotto i riflettori.

Il disappunto di Canfora

“Un ciclo di sofferenza per l’ospedale e – ha sottolineato il sindaco Canfora – d in questo momento tocca con maggiore incisività la Uoc di ortopedia. C’è stato un incontro ieri, non si può chiedere ad un ortopedico di entrare in sala operatoria quando gli altri tre colleghi sono impossibilitati per problemi di salute. Su quattro ortopedici, soltanto solo presta servizio ed è il responsabile, Trinchese. Non si può continuare con una divisione che deve sopperire ad un bacino di utenza di oltre 400 mila abitanti, pensando di fare corsia, ambulatorio ed anche chirurgia ortopedica. E’ letteralmente impossibile. In questo momento non si accettano ricoveri, il reparto è chiuso per l’impossibilità a ricoverare e ad operare. Per fare una equipe chirurgica ci vogliono almeno due ortopedici. Per ora il pronto soccorso deve trovare posti letto presso altri nosocomi per dare risposta ai ricoveri che interessano l’ ortotraumatologia presso altri ospedali. E’ necessaria una soluzione in tempi brevi. C’è da parte della direzione sanitaria una piena disponibilità anche a contrarre amministrativamente dei contratti di lavoro”.

Rossella Liguori

La Magnifica