Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio: il tribunale del Riesame si riserva di decidere sull’arresto del sindaco di Angri, Pasquale Mauri, e sulla legale rappresentante della Soget, Maria Piccoli. Ieri mattina, secondo quanto riportato dal quotidiano Metropolis oggi in edicola: “I giudici salernitani hanno analizzato l’appello del pm Roberto Lenza avverso all’ordinanza del Gip con la quale si negava l’arresto dei due indagati. Hanno presentato le proprie contro deduzioni i difensori di Mauri.
L’avvocato Guglielmo Scarlato, e il difensore di Maria Piccoli, riportandosi sostanzialmente a quanto sostenuto dal giudice Alfonso Scermino nella sua ordinanza di rigetto dell’arresto. I giudici – presidente Gaetano Sgroia, a latere Rulli, Cuomo – si sono riservati la decisione che verrà depositata nei prossimi giorni”. Mauri è legato alla vicenda dalla presunta assunzione del figlio nella società abruzzese incaricata dall’ente di censire e recuperare i tributi Tarsu in città. Il Pm Roberto Lenza avrebbe installato il suo impianto accusatorio partendo proprio dalla correlazione tra i due fatti, chiedendo per ben due volte la misura cautelativan per Mauri e la legale rappresentante della società abruzzese. Ora pare che vi siano nuovi elementi che sono stati vagliati dal riesame.