Scafati Area PIP. Altra tegola sul sindaco Aliberti. Questione dei permessi: Il privato vince al Consiglio di Stato
Contenzioso area Pip: il Consiglio di Stato rigetta l’impugnazione del Comune di Scafati per un diniego a costruire nei confronti di un’azienda. Confermata dunque la sentenza del Tar che aveva annullato l’ordinanza che aveva definito il piano di insediamenti produttivi decaduto.
Motivi del contenzioso
Il contenzioso tra le parti inizia durante i mandati del sindaco Pasquale Aliberti: il Comune nel 2016 aveva annullato in autotutela il permesso a costruire un fabbricato industriale alla L.G.L. S.R.L. Il privato però aveva già concluso l’opera dal valore totale di oltre 7 milioni e mezzo di euro, anche attraverso finanziamenti pubblici per circa due milioni e mezzo di euro.
L’annullamento del permesso a costruire nacque dalla decisione dell’ente di reputare la zona Pip decaduta, non permettendo di fatto la colluttazione di un’opera del genere. Una scelta bocciata dal Tar e dal Consiglio di Stato, con quest’ultimo che afferma come “decorso il termine stabilito per la esecuzione del piano particolareggiato, questo diventa inefficace per la parte in cui non abbia avuto attuazione”; aggiungendo che resta “fermo a tempo indeterminato l’obbligo di osservare, nella costruzione di nuovi edifici e nella modificazione di quelli esistenti, gli allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal piano stesso”.
La motivazione
È il caso dell’opera oggetto di ricorso, già in costruzione ai tempi della decadenza dell’area Pip e quindi legittimata a terminare il cantiere. Inoltre, osservano i giudici, “non sono in alcun modo indicati quale sarebbe l’interesse pubblico collegato alla misura dell’annullamento e la ponderazione comparativa rispetto all’interesse della società alla conservazione del rilevante finanziamento regionale”.
Alfonso Romano