Angri. La goccia (d’acqua) che fa traboccare il vaso

Si respira un’aria grottesca ad Angri dopo l’aggressione del primo cittadino, letteralmente menato da una signora che non ha lesinato mezzi termini per esporre il suo disappunto circa una vicenda legata alle bollette Gori. Una vicenda, come tante che ha un suo preciso retaggio e che sembra essere, nel tempo, passato inosservato dove è evidente la “mala gestio” dell’Amministrazione comunale che non ha avuto una linea coerente nell’affrontare la delicata questione che ha portato allo scontro fisco sindaco – cittadino.

La vicenda Gori – Comune si protrae, per rimanere nel recente, dal lontano 2 ottobre 2013 quando furono tolti alcuni contatori in un condominio di Viale Europa. A seguito di quest’azione effettuata, dai tecnici dell’società di Ercolano, il sindaco dichiarò che si sarebbe battuto in ogni sede possibile per difendere il diritto all’acqua dei suoi concittadini.

Clamorosa fu l'ordinanza n.180 dell'11 ottobre 2013 con la quale Pasquale Mauri lanciò la sfida alla Gori Spa ordinando di ripristinare immediatamente l'erogazione dell'acqua per le famiglie di Angri che si erano viste sospendere la fornitura a inizio mese. Un’ordinanza che la Gori immediatamente impugno ritenendola illegittima e verso la quale Mauri promise di ricorrere ma nel dispositivo emesso negativamente dal Tar nei confronti del Comune, il numero 2035/2013 si evince che l’ente non si è mai costituito e nel frattempo Mauri ha continuato a aderire, inspiegabilmente, alle rete dei sindaci anti Gori, e non ha disdegnato di fare trattative con la stessa Società guidata dall’AD Marati con la quale ha ammorbidito la posizione intransigente, forse per motivi politici.

Una serie di episodi che nel tempo, complice anche la crisi sociale ed economica, hanno alimentato uno stato di tensione, mai lenito dallo stesso primo cittadino, intemperante e distante dalle esigenze della gente comune, chiuso nella sua torre d’avorio. L’episodio del pestaggio è certamente da stigmatizzare, ma va ponderato come campanello d’allarme nel conflitto in atto tra la società civile e la classe politica, incapace di leggere le vere istanze della gente esasperata dai tributi locali che devono alimentare un sistema anchilosato, mastodontico e mal funzionante. La solidarietà al primo cittadino è venuta da chi opera e gli sta vicino. Preoccupa invece il silenzio e l’indifferenza della società civile che non riesce nemmeno più ad indignarsi per simili deprecabili episodi, segno tangibile che la situazione è socialmente grave e preoccupante.

Mauri d’altronde si dice: “profondamente rammaricato, perché la violenza non è mai la strada giusta per risolvere i problemi”. Vicino al sindaco anche i suoi consiglieri comunali che condannano : “Questo deplorevole e gratuito atto di aggressione e il comportamento di quanti stanno contribuendo ad esacerbare un clima già esasperato dal momento di crisi locale e nazionale”. Solidarietà anche da vice presidente della Confersercenti Paolo Novi che: “Stigmatizza questo episodio e si dissocia nella maniera più assoluta da questi atteggiamenti violenti e fuori legge ed ancora una volta fa suo il democratico motto: pagare tutti, pagare meno”. Cosimo Ferraioli del centro sinistra solidarizza con il Mauri “sindaco di tutti i cittadini”. “Condanno questo gesto senza se e senza ma – afferma Francesco D'Antuono, capogruppo di Forza Italia – e questo non perché è un atto di inciviltà verso le istituzioni, ma perché la violenza va biasimata in qualunque caso. Esprimo solidarietà pertanto nei confronti di Mauri ed auspico che si apra una stagione di maggior ascolto verso i problemi del territorio, perché queste azioni violente sono frutto di un'esasperazione del territorio. Spero inoltre che non si verifichino più episodi del genere, che fanno piombare nel baratro l'intera comunità cittadina.”
Luciano Verdoliva

Redazione

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