Un’operazione straordinaria è stata eseguita presso l’Unità Operativa Complessa (UOC) di Endoscopia Digestiva dell’Ospedale G. Fucito di Mercato San Severino. Si tratta di una Dissezione Endoscopica Sottomucosa (Endoscopic Submucosal Dissection, ESD), una tecnica innovativa adottata con successo per il trattamento di tumori gastrici e dell’esofago. Questa metodica, comunemente impiegata in Giappone, è ancora poco diffusa in Occidente e utilizzata solo in centri di eccellenza.
Il reparto di Endoscopia Digestiva del Fucito si conferma tra questi. Recentemente, un paziente sessantenne della provincia di Salerno è stato sottoposto a questo intervento per la rimozione di un tumore squamoso esofageo di circa 10 cm, che interessava quasi tutta la circonferenza dell’esofago.
L’intervento: alta precisione e minimo impatto
L’operazione, durata quasi tre ore, è stata condotta dal dott. Mario Gagliardi, dirigente medico dell’UOC di Endoscopia Digestiva, con il supporto dell’equipe anestesiologica guidata dal dott. Giuseppe Terraciano e del reparto di Chirurgia Generale diretto dal prof. Umberto Bracale.
“Un tumore così esteso avrebbe richiesto un intervento chirurgico invasivo e demolitivo, con un alto rischio di complicanze”, ha spiegato il dott. Gagliardi. “Grazie alla tecnica ESD, invece, siamo riusciti a preservare l’esofago, evitando l’asportazione completa dell’organo”.
La procedura prevede l’uso di mini-bisturi di precisione, che iniettano una sostanza nella sottomucosa per separare la lesione dallo strato muscolare. Questo permette di incidere e rimuovere il tumore senza danneggiare i tessuti profondi, garantendo la radicalità chirurgica e preservando l’organo nella sua sede naturale.
“Abbiamo asportato l’intero tumore, insieme a 15 cm di esofago circostante, assicurando così l’eliminazione completa della lesione”, ha aggiunto Gagliardi.
Vantaggi clinici e riduzione dei costi sanitari
Secondo il dott. Claudio Zulli, attuale responsabile della UOC di Endoscopia Digestiva, l’introduzione della tecnica ESD rappresenta un importante passo avanti per la sanità del Sud Italia: “Questa procedura offre vantaggi significativi in termini di prognosi più dettagliate, riduzione dei tempi e dei costi di ricovero e, soprattutto, evita ai pazienti operazioni chirurgiche invasive e rischiose”.
Zulli ha sottolineato che il progetto è frutto di un lavoro decennale iniziato dal dott. Attilio Maurano, che ha creduto nel valore dell’innovazione e nella formazione di un’equipe altamente specializzata, supportata dalla Direzione Strategica dell’Azienda Ruggi.
“Grazie alla competenza e alle tecnologie disponibili, il nostro reparto è in grado di offrire assistenza ai pazienti di tutto il Sud Italia, contribuendo a ridurre la migrazione sanitaria verso il Centro-Nord”, ha dichiarato Zulli.
Il prof. Umberto Bracale ha evidenziato l’elevata qualità professionale dell’Endoscopia Digestiva del Fucito, con la quale il suo reparto di Chirurgia Generale collabora quotidianamente per offrire soluzioni terapeutiche all’avanguardia per le patologie dell’intero tratto digestivo.
Il paziente in buone condizioni
Il paziente, sottoposto a questa tecnica innovativa, è in buone condizioni e si alimenta già con cibi solidi. Dovrà seguire un follow-up mensile per monitorare eventuali complicanze tardive, che potranno essere gestite con ulteriori interventi mini-invasivi se necessario.