ASL. Precari: contratti da rinnovare in stand by

La data del 31 dicembre significa molto per i precari della sanità campana, alle prese con una ineludibile crisi economica, che si sta ripercuotendo in modo negativo, non solo sulle risorse umane ma anche sulla qualità dei servizi offerti dalle aziende sanitarie della Campania. Le dotazioni organiche delle aziende sanitarie, attualmente sottodimensionate, e il mancato reclutamento del personale, dovuto al blocco del turn over, mettono a rischio anche i livelli essenziali di assistenza nelle strutture sanitarie. Il blocco parziale delle assunzioni del personale a tempo indeterminato, previsto dalle delibere regionali 514 del 2007, 1590 del 2008 e 130 del 2009, prorogato fino al 31 dicembre 2010 dal decreto numero 1, dello scorso 12 marzo, è stato modificato, in un blocco totale, dal decreto 62 dello scorso 22 ottobre.

Provvedimenti che hanno indotto il commissario “ad acta” a porre il divieto assoluto alle aziende sanitarie regionali di procedere a qualunque assunzione di personale fino al prossimo 31 dicembre prossimo, non impedendo, tuttavia, la proroga dei conrtattualizati a termine, ovvero i precari della sanità. I precari secondo i sindacati non occupano posti soggetti a turn over, come previsto dal piano di rientro, perché antecedente allo stesso. La proroga del personale precario è l’unica strada percorribile per tutelare e salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini della Campania. Il decreto 59 dello scorso ottobre ha bloccato anche parte dei 1028 precari aventi diritto alla stabilizzazione, un decreto beffa, approvato alla vigilia della verifica del “piano di rientro”. Sempre più buio nella sanità regionale.

Redazione

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